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V-day: Forche, forchette e forconi

L’Uomo qualunqueTiro subito fuori il rospo: trovo Beppe Grillo sempre più inquietante, pericolosamente demagogico, populista e reazionario. Trovo che le cose che dice e le iniziative che intraprende, ora come ora, e per la maggior parte, siano un concentrato delle peggiori manifestazioni della storia politica (ed antipolitica) italiana. Un piccolo perverso miracolo: mettere insieme il genuino populismo demagogico dell’ Uomo Qualunque di Giannini (“noi” poveri cittadini vessati, impotenti, presi per il culo, torchiati -ed anche un po’ fessi, verrebbe da pensare-, contro “loro”, potenti, tracotanti, intoccabili, ladroni, criminali), mescolato ad istanze forcaiole squisitamente fascistoidi in origine, poi aggiornate recentemente dai Leghisti (In galera! In galera! Roma ladrona!), con i quali sono da notare anche certe affinità di stile (“Vaffanculo day”: Se lo avessero inventato Bossi o Calderoli, sai che bailamme di articoli indignati e/o satireggianti sui giornali, che sopraccigli alzati in segno di disprezzo e siderale distanza… Lo fa lui, ed è un piccolo eroe della società civile, che dà legittimamente voce allo sdegno popolare…). Il tutto integrato con il peggio delle culture “antagoniste”, estremiste, “alternative”: dal precariato schiavitù moderna per colpa di Marco Biagi (vedi sopra, e cambia Bossi in Caruso) al complottismo paranoico noglobal (tu non lo sai perchè ti nascondono la verità, ma i potentissimi padroni del mondo col dollaro al posto degli occhi -magari, chissà, pure un po’ ebrei- lo stanno distruggendo, il mondo, e manipolano le nostre vite per bieca avidità e brama di potere).
Ora, il vero problema, secondo me, è il fatto che a tutto ciò si dia un credito indiscriminato e acritico, “a prescindere”. Persone intelligenti e colte, amici, personaggi pubblici, trovano Grillo simpatico e coraggioso, per pregressa stima, e lo appoggiano di default. Qualcuno dei personaggi pubblici lo fa magari per viltà e calcolo (sarebbe estremamente impopolare contrapporsi ad un così popolare tribuno), ma la maggior parte delle persone comuni si rispecchia nella rabbia che così efficacemente Grillo mette in scena. Qui il discorso si fa più complesso, di natura psicologica. E diventa davvero inquietante. Perchè dal vaffanculo alla forca ed al forcone (metaforico) brandito in piazza contro “loro” (che abbiamo eletto noi, particolare non trascurabile), il passo potrebbe essere terribilmente breve. E Grillo somiglia sempre di più a quegli agitatori di popolo giustizialisti, incazzati, narcisisti ed autoreferenziali, che quando sono stati tentati dallo scendere in campo (Dio ce ne scampi) hanno o prodotto sfracelli o (auspicabimente) sono miseramente naufragati.
Riflettere sulle cose, documentarsi, ragionare, non sempre dare per certe e giuste le affermazioni di chi hai elevato a vate ed a modello di “coraggio” è un esercizio più faticoso e meno soddisfacente dell’incazzarsi contro qualcuno. O del prendere iniziative meno clamorose e distruttive ma forse più efficaci (molti dei miei amici che aderiscono entusiasticamente al V-day non hanno firmato, per esempio, il referendum elettorale. Magari erano pure daccordo, ma semplicemente non si sono posti il problema. Non infiammava le loro budella come il gridare vaffanculo in piazza ai “politici”. Provi a spiegargli che contro una classe politica italiana oggettivamente pessima, il proporre le leggi perorate da Grillo (almeno due su tre, ma forse anche la terza) è un rimedio peggiore del male, che non solo non risolve il problema, ma crea una serio vulnus allo stato di diritto e ai principi della democrazia rappresentativa -non mi dilungo sull’argomento: segnalo tra i vari interventi che si sforzano di ragionare, quello di Luca Sofri, stringato e convincente, e quello di Francesco Costa, più lungo e circostanziato- e loro ti dicono si, vabbè, forse, ma bisogna mandare un segnale, non se ne può più eccetera. Da cui si evince che i segnali migliori non sono quelli che indicano la strada giusta, ma quelli che si vedono meglio, magari sonori e luminosi. Che poi sopra ci sia scritto fesso chi legge, cacca, stronzo vaffanculo, è un dettaglio secondario).

Se non ci fossero molte decisive controindicazioni (di stile e di metodo, da un lato, dall’altro il fatto che non essendo noi i destinatari del vaffanculo, e non avendo particolari motivi per solidalizzare con essi non abbiamo alcun motivo per farlo), darebbe una certa lubrica soddisfazione ipotizzare un Tuetuasorella day. Ma lo pensiamo solo per un istante e facciamo finta di non averlo pensato.

Post scriptum: oggi c’è un ulteriore motivo per deprimersi: Walter Veltroni si è dichiarato daccordo con le proposte di Grillo (Il titolo dato al video dai Grilliani è, più trionfalisticamente, “WV aderisce al V-day”). Le mie braccia sono precipitate nel sottosuolo.

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Servizio pubblico, o il tunnel del divertimento

CaparezzaD’estate, uno degli affanni minori che si presentano all’uomo di mondo è quello del sapere come impiegare fruttuosamente la propria serata, conoscendo e potendo scegliere tra i mille eventi che la bella stagione solitamente propone per ogni dove grazie a generosi assessorati, alacri organizzatori, munifici sponsors e via dicendo. Le informazioni di solito sono sparse in mille rivoli: siti, locandine, volantini, trafiletti e via dicendo.
Il vostro titolare, che suole perdere il tempo in attività superflue, ha messo insieme quasi tutte le cose interessanti che si svolgeranno a Napoli e dintorni nelle prossime settimane, su quella meraviglia che è Google Calendar. Poiché il titolare oltre che perditempo è anche generoso, ve lo mette a disposizione qui. Buon divertimento!

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“Riceviamo e volentieri pubblichiamo”

Dietro questo titolo formalissimo, c’è in realtà uno scrupolo inestinguibile. La mia amica Valentina, che scrive racconti molto belli (magari un giorno, se mi darà il permesso, ne pubblicherò qualcuno qui), fa la montatrice cinematografica ed ha un blog di cinema molto carino, ora lavora a Milano per l’editore Spirali. Mi ha mandato notizia di un paio di eventi relativi a libri in pubblicazione. Ma per la mia svanitezza ed assenza blogghistica di questi tempi (chi mi conosce potrà intuirne il perché), ho già “bucato” il primo, cui peraltro tenevo assai (presentazione a Milano del libro di Robert Badinter contro la pena di morte ). Non farò altrettanto con il secondo. Ed eccone gli estremi:

Venerdì 13 luglio, alle 18,30
Hotel Excelsior via Partenope 48, NAPOLI

A. Verdiglione - Il capitale della vitaA. Verdiglione - La nostra saluteDibattito in occasione della pubblicazione dei libri di Armando Verdiglione
IL CAPITALE DELLA VITA
LA NOSTRA SALUTE

Oltre all’autore, intervengono: GIOVANNI CHIARINI, CRISTINA FRUA DE ANGELI, MICHELE SERIO, ALDO TRIONE

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L’uovo di Napoli

L’Uovo di NapoliIeri, sotto una uggiosa pioggerella, incrocio il mio amico F. intento a camminare trafelato, reggendo con una mano l’ombrello e con l’altra il cellulare pigiato sull’orecchio (assetto tipico nel quale lo si può avvistare spesso nel quartiere Chiaia-Posillipo). Gli faccio un cenno di saluto e tiro dritto. Lui, mentre parla al telefono, si produce in un’enfatica pantomima in cui m’invita a fermarmi per, immagino, comunicazioni della massima importanza. Finita la telefonata, mi consegna un paio d’inviti per la manifestazione di cui è curatore, l’Uovo di Napoli: una rassegna che si terrà dal 2 al 5 maggio -nell’ambito del Maggio dei Monumenti napoletano- di cinema e letteratura su “i misteri del capoluogo partenopeo”. La cosa mi pare interessante, e penso che ci andrò. Il programma, che potete vedere sul sito ufficiale, è ricco è presenta alcune cose davvero interessanti, come dei documentari su alcune tradizioni magico-esoteriche ed il magnifico “C’era una volta” di Francesco Rosi.
Mentre, sempre sotto la pioggia, mi spiegava doviziosamente il contenuto del festival, F. ha ricevuto altre due o tre telefonate, ha abbordato un’altro paio di conoscenti cui ha mollato i depliants ed ha annotato l’indirizzo del presente blog. Tanta profusione di energia non poteva non essere gratificata. Ora ho la coscienza a posto.

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Presentazione del libro Autodafé l’11 aprile a Napoli

Ricevo dal mio amico Geppy e volentieri pubblico:

AutodaféIl Denaro, l’Associazione Italia-Israele, il Centro Studi Volcei e la Rivista Libmagazine invitano alla presentazione del libro di  Emanuele Ottolenghi “Autodafé - L’Europa, gli ebrei e l’antisemitismo” (prefazione di Magdi Allam)

Napoli 11 aprile 2007 ore 17,30 – Sala conferenze del giornale Il Denaro, Piazza dei Martiri n° 58 – Palazzo Partanna

Saranno presenti con l’autore:

Fabrizio Gallichi – Consigliere nazionale Unione Comunità Ebraiche Italiane
Umberto Ranieri – Presidente Commissione Esteri della Camera dei Deputati
Luigi Compagna – Università LUISS Roma
Antonio Landolfi – Direzione nazionale Rosa nel Pugno
Francesco Lucrezi – Associazione Italia -Israele
 
modera: Giuseppe Nitto – Direttore Centro Studi Volcei

«A Ottolenghi va il merito di averci offerto una documentazione oggettiva e obiettiva, con nomi e cognomi, citazioni testuali e analisi argomentate, su quella che è a mio avviso la tematica centrale della principale emergenza internazionale: la radice dell’odio nei confronti di Israele. Perché soltanto conoscendo questa realtà nella sua integralità e complessità, senza mistificazioni e ipocrisie, potremo insieme riscattarci dal baratro etico che ha finito per trasformare l’Europa nella roccaforte di quel “politicamente corretto” che ci sta consegnando ai nemici della libertà e della democrazia.»
Magdi Allam

Emanuele Ottolenghi è nato a Bologna nel 1969. Ha conseguito la laurea in Scienze Politiche all’Università di Bologna e un Ph.D. all’Università Ebraica di Gerusalemme. Dal 1998 al 2006 ha insegnato Storia d’Israele all’Università di Oxford, dov’era Leone Ginzburg Senior Fellow in Israel Studies presso l’Oxford Centre for Hebrew and Jewish Studies e il Middle East Centre del St. Antony’s College. Da settembre 2006 dirige il Transatlantic Institute di Bruxelles.

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Andateci…

Prendetevi cura delle bambineMercoledì 27 settembre alle 18,30 presso la FNAC di Napoli, ci sarà la presentazione del libro di Rossella Milone  Prendetevi cura delle bambine (Avagliano), opera prima segnalata al Premio Calvino 2005. Intervengono Generoso Picone (Il Mattino) e Antonella Cilento. Reading a cura di Uzeda.

Questa la notizia. Poichè è inutile negare che il titolare di questo blog è pregiudizialmente tendenzioso in favore del libro e dell’autrice, aggiunge: andateci, se potete. E comprate il libro. Ne varrà la pena. Se ne parlerà diffusamente in questa sede, e se non ci saranno problemi di copyright, ve ne farò leggere dei brani. Nel frattempo potete cominciare a capire di che si tratta qui.

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