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Consigli natalizi

Blue Gene Tyranny - Out of the blueQuesto post è dedicato agli happy few che condividono con me alcuni piccoli culti musicali.
Evento numero uno, di fondamentale importanza per le poche decine di persone al mondo che come me hanno adorato un piccolo prelibato disco degli anni ’80, rarissimo anche allora su vinile e poi diventato pressoché introvabile: il meraviglioso Out of the blue di Blue Gene Tyranny.
Ebbene, è stato finalmente ripubblicato su CD, e lo trovate su Amazon, cliccando sull’immagine a fianco (l’intero disco è scaricabile in Mp3 per la bellezza di $ 3,56, un paio d’euro!).
Per coloro che non lo conoscono, c’è poco da dire: fidatevi, è un disco imperdibile, delizioso, inclassificabile. Su Amazon trovate anche dei piccoli sample delle canzoni. Compratelo e non vi pentirete.

Evento numero due, passato misteriosamente sotto silenzio, almeno in Italia ed almeno per quanto mi riguarda. Lo sapevate che Burt Bacharach e Brian Wilson hanno scritto una canzone insieme, cantata da quest’ultimo e pubblicata su un disco strano che raccoglie classici riarrangiati e brani indediti di alcuni giganti della canzone americana (Bacharach e Wilson, appunto, Carole King, Kenny Loggins, Paul Williams ed altri)? 
New music from an old friendBè, sia detto senza nessuna intenzione blasfema, ma per me è quasi come sapere che il Padre e lo Spirito Santo hanno scritto insieme una preghiera (il Figlio sarebbe Paul McCartney, nella mia personale trinità pop).  Cliccando sull’immagine a fianco, si va su Amazon, per chi fosse interessato. A questo link info estese sull’album, con samples audio e video. Qui invece si può sentire in streaming tutto il disco, compresa la sopracitata canzone, sulla quale non mi pronuncio ancora. Va accostata con reverenza e giudicata con calma. E sarà comunque, temo, per quanto bellissima, al di sotto di quanto è lecito aspettarsi, per evidenti motivazioni teologiche.

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Buoni propositi per il 2007

In libreria, mi sono capitati tra le mani due libri usciti recentemente: il Dizionario completo della canzone italiana (Giunti) e l’Enciclopedia del rock italiano (Arcana). Come faccio in questi casi, vado alla lettera P e vedo se per caso è citato il gruppo al quale mi onoravo di appartenere.
Ebbene, è citato, con considerazioni piuttosto lusinghiere, in entrambi i tomi. Questo minimo evento, unito al piccolo movimento, leggera increspatura d’acque, che ha causato il post di qualche settimana fa su argomento analogo, mi ha fatto riflettere sul fatto che tale argomento – i Panoramics -, tanto nella mia vita quotidiana, quanto nel presente blog, è stato piuttosto trascurato. Per una serie di comprensibili motivi che non vi starò a spiegare, ma che non tolgono il fatto che forse è giunto il momento di scongelare, sdoganare, rianimare il suddetto argomento. Pertanto faccio voto di:

  • Rinnovare al più presto il sito, che fu realizzato nel 1997 -dieci anni fa!-, quasi mai modificato, ed oggi è un inguardabile fossile, la summa di ciò che non va mai fatto in un sito web. Abbiatene pietà, se ci andrete prima del rebuild.
  • Tentare di rendere trasparente a coloro che fossero interessati, e senza inscenare inutili psicodrammi, perchè i vari progetti relativi a ripubblicazioni, riunioni, novità eccetera, si siano finora fermati per problemi connessi alla complicatezza delle umane psichi (la mia, naturalmente, ma anche quelle altrui). Dubbio: il plurale di psiche è psichi?!
  • Superare se possibile tali problemi, e fare almeno alcune di quelle cose ripromesse (es: Ripubblicare il disco, magari online, magari con bonus tracks, magari rimettere mano agli inediti, magari….). Sono cose che non cambieranno il destino dell’Umanità, ma forse potrebbero interessare ad una ristrettissima minoranza di aficionados che non hanno mai mancato di farci sentire la loro voce in tutti questi anni. E sarebbe una bella soddisfazione. Che ne pensate?

In ogni caso, buon anno a tutti.

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Love

The Beatles - LoveGrazie a The Petunias, ho avuto modo di ascoltare un paio di brani dal nuovo album dei Beatles. Quello che è una sorta di collage/remix/restauro e recupero di inediti, curato da George Martin e suo figlio, per uno spettacolo del Cirque du Soleil, col beneplacito dei due fab superstiti e delle altre due vedove.
Magari sono affrettato. Ma mi sembra una cosa straordinaria.
Io del resto non sono attendibile. I Beatles per me sono come la mamma. L’unico centro di gravità permanente che ho da quando sono nato, forse da prima ancora. L’unica entità estetica, morale, culturale, affettiva che è rimasta solidamente intatta, immune al consumo che gli anni applicano alle persone, alle cose, alle idee e perfino alle emozioni. Ma mi fermo qui, ormai sono un anziano sentimentale, di quelli che se attaccano la pippa poi non la finiscono più.

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