30 luglio 2010 by Marco
Questa non posso proprio esimermi dal segnalarla: leggo su Repubblica (dico: Repubblica) online l’articolo sulla reazione di Gianfranco Fini alla sua cacciata dal Pdl e m’imbatto in questa rara perla:
Legalità, giustizia sociale, amore di Patria. Eccole le linee giuda dei finiani.
Mi affretto ad aggiungere lo screenshot, hai visto mai se ne accorgano, a futura memoria.
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13 ottobre 2007 by Marco
Giorni di Nobel, questi. Sono una quarantina d’anni che dico Nòbel, con l’accento sulla o. E da quasi altrettanti ho un automatico moto di sdegnato sopracciglio ogni volta che sento qualcuno dire Premio Nobèl. Mi ha sempre fatto l’effetto di certe antiche zie che volevano fare le sofisticate e pronunciavano i nomi di famosi attori hollywoodiani francesizzandoli (Anfrì Bogàrt, Robèr Misciùm, Caterìn Ebùrn e via dicendo). C’era una conoscente di Flaiano che parlava di Tolstoi chiamandolo Tolstuà.
Eppure la mia tracotanza linguistica ha oggi subito uno smacco. Dopo aver sentito l’ennesimo giornalista -del tg2, figurarsi…- che diceva “è stato assegnato il Nobèl per la pace ad Al Gore”, mi sono deciso a fare un ricerchetta su Google, non avendo un dizionario a portata di mano. Ahimè, pare che abbia passato una vita ad i
narcare inutilmente il sopracciglio. Pare che si dica proprio Premio Nobèl. Per consolarmi, e per fare penitenza (l’ho trascritto a mano, non avendo lo scanner) ho ripescato un pezzo del 1965 di Achille Campanile sull’argomento accenti e televisione. Trovo che sia, scusate l’iperbole, assolutamente meraviglioso. Ed assolutamente esilarante (ogni volta che lo rileggo, rido da solo). E’ lunghetto, e non ho avuto cuore di tagliarlo. Ma vedrete che vale la pena di leggerlo.
LE OPERE E I FIERI ACCENTI
Una delle prime gigantesche opere della TV è quella della bonifica integrale del linguaggio, di cui il benemerito sodalizio si accolla volontariamente l’immane pondo fin dal suo primo apparire.
Nel riquadro di tale meritorio compito, di cui darò piena contezza nelle mie pagine olezzanti di lucerna, come quelle di Demostene, rientra lo
SPOSTAMENTO DEGLI ACCENTI
operato su larga scala. Vecchi accenti che da anni e talora da secoli riposavano indisturbati sulle posizioni occupate, in un neghittoso sonno e in un’immobilità da cui si sarebbe detto che niuno mai sarebbesi azzardato a toglierli, vengono audacemente rimossi e spostati a viva forza su altre sillabe. Chi viene fatto avanzare, chi indietreggiare. Chi si ferma è perduto.
L’ESERCITO ATTACCANTE
Per tale opera la TV si serve precipuamente d’una truppa d’assalto, composta di guastatori scelti, detti leggitori, Read more »
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21 gennaio 2007 by Marco

Qualche giorno fa, guardavo distrattamente il Telegiornale, nei giorni del conclave di Caserta. Compare Prodi che fa una dichiarazione. In questi casi di solito la mia distrazione tende ad aumentare. Ad un certo punto il Presidente, forse per stanchezza o perchè la distrazione ha colpito anche lui, dice qualcosa tipo “…un accordo con tutti i partiti dell’arco costituzionale…”
Sobbalzo. Arco costituzionale. Sono proiettato in un’altra dimensione spaziotemporale. Vedo Berlinguer ed Almirante materializzarsi nel soggiorno. Sulla libreria compare una radio cubica Brionvega. Fustini cilindrici, miniassegni, buste del latte triangolari volteggiano nell’aria in una visione psichedelica sulle note di “El pueblo unido” e “Rumore”. Una vaga angoscia gastrica mi suggerisce che non ho ancora fatto i compiti e domani dovevo offrirmi in latino. Poi sullo schermo ricompare Giorgino e torno nella realtà.
Ci sono parole che hanno lo stesso effetto evocatore dei sapori e degli odori proustiani. Il sapore dell’arco costituzionale è un sapore d’infanzia, di stanchezza e di speranza che arrivino le vacanze. La politica italiana, quando si esprime senza lapsus ed anacronismi, suggerisce sensazioni analoghe, ma senza nessun’aura poetica, nessuna commozione.
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8 gennaio 2007 by Marco
Raramente mi sono esilarato tanto, leggendo un post altrui, come quando ho letto questo, sul blog di Matteo Bordone, che qui vi riporto in sintesi:
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Sono al cinema con la mia amica Francesca.[...] Stiamo per vedere The Prestige. Ci sono gli spot. [...] Xbox360. [...]Microsoft.
[...] compare il claim “La nuova generazione ha già 100 titoli as alta definzione”. Poi un’immagine della consolle e finisce.
Ci guardiamo, io e Francesca.
-Mah…
-L’hai visto anche tu?
-Eh sì, cazzo.
-C’era scritto “as alta definizione”!
-Sì.
[...]
Nella mia vita di spettatore non ho mai, ripeto MAI visto un refuso in uno spot cinematografico, alla tele o sul grande schermo. Non esiste. Non è contemplato. E Microsoft, l’azienda che si porta dietro armai ufficialmente la nomea di fare un sacco di soldi ma non avere gusto e attenzione per le cose, vince il primo premio. [...] Nel frattempo il fondatore della stessa azienda ha oggi dichiarato che in tutte le case del mondo ci sarà il robot e che renderà la nostra vita migliore. Benissimo. Siamo molto relici di questo. È bello vedere che c’è un progresso nella comunicazione di questa axienda. Fino a un po’ di tempo ga, le dichiarazioni di Bill Fates sembravano i deliri di un merd miliardario. Ora invece ci si può figare di lui. Un bel robot che gira con Qindows Cista. Andrà che è una neraviglia. Non cedo l’ora. E dire che un robot è una vosa comblessa da dostruire. Non si possono connettere erroti grossolami. Saranno rapaci quelli di Nicrosoft? Sferiamo. Se no pinisce che rette un blaccio erettrico nella vaspa da vagno e rimaliamo rutti furminati!
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Postscriptum del titolare: dopo aver pubblicato il presente post, mi sono accorto:
a) che lo stesso Bordone, non so se involontariamente, ha scritto”definzione”, la prima volta;
b) che io stesso avevo scritto “che vi ripoto qui”. Avendo ampiamente sforbiciato il testo, la cosa è vieppiù divertente. Ah, la psiche umana!
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13 ottobre 2006 by Marco
Sentita or ora al TG3:
“La procura ha chiesto l’archiviazione di Marina e Piersilvio Berlusconi”
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30 gennaio 2006 by Marco
Dal tg2 di oggi:
“Dopo quattro anni, Fiat auto è ritornata inutile”
Certo, nel trascrivere ho omesso uno spazio. Ma l’orecchio, in particolare mentre si cucinano le lenticchie, gli spazi non li percepisce. Ho riso sommessamente, Pensando ad Achille Campanile.
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