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Pret a ecrire

Ci sono situazioni in cui non puoi fare altro che dire “sottoscrivo”. Così risparmi pure la fatica di articolare un concetto di cui sei convinto con parole originali. Oggi mi è successo due volte, la prima con un articolo di Adriano Sofri. Ma non posso nè citarlo nè linkarlo, perchè l’ho sentito alla rassegna stampa di Bordin a Radio Radicale, e sul sito del Foglio oggi c’è solo un paginone sulla moratoria per l’aborto, e “Il sito è in ristrutturazione”. Mala tempora Currunt. Se lo trovo poi lo linko. Parla dei Radicali, di Veltroni e delle alleanze elettorali. (Trovato oggi, sul sito RnP: eccolo)
La seconda invece l’ho trovata sul sul blog di Matteo Bordone. Qui. E ve la sintetizzo.

Questa questione della Fiera del Libro di Torino e la polemica relativa all’invito di Israele come paese ospite. Ecco: la polemica è una buffonata. Israele è un paese e ha una cultura. Se ne facciano una ragione sia Tariq Ramadan che quelli che gli vanno dietro e fanno dei distinguo di ‘sta minchia.
Le richieste di boicottaggio o di bilanciamento vanno rimandate al mittente con una pernacchia. Da qualunque posto vengano e in qualunque lingua siano.
Questa è la posizione di Freddy Nietzsche. Shalom. Salaam. Arrivederci.

Ed è, nel nostro modestissimo, la posizione -se non equivocate maliziosamente- di questo irrilevante blog. 

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Verba Volant

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V-day: Forche, forchette e forconi

L’Uomo qualunqueTiro subito fuori il rospo: trovo Beppe Grillo sempre più inquietante, pericolosamente demagogico, populista e reazionario. Trovo che le cose che dice e le iniziative che intraprende, ora come ora, e per la maggior parte, siano un concentrato delle peggiori manifestazioni della storia politica (ed antipolitica) italiana. Un piccolo perverso miracolo: mettere insieme il genuino populismo demagogico dell’ Uomo Qualunque di Giannini (“noi” poveri cittadini vessati, impotenti, presi per il culo, torchiati -ed anche un po’ fessi, verrebbe da pensare-, contro “loro”, potenti, tracotanti, intoccabili, ladroni, criminali), mescolato ad istanze forcaiole squisitamente fascistoidi in origine, poi aggiornate recentemente dai Leghisti (In galera! In galera! Roma ladrona!), con i quali sono da notare anche certe affinità di stile (“Vaffanculo day”: Se lo avessero inventato Bossi o Calderoli, sai che bailamme di articoli indignati e/o satireggianti sui giornali, che sopraccigli alzati in segno di disprezzo e siderale distanza… Lo fa lui, ed è un piccolo eroe della società civile, che dà legittimamente voce allo sdegno popolare…). Il tutto integrato con il peggio delle culture “antagoniste”, estremiste, “alternative”: dal precariato schiavitù moderna per colpa di Marco Biagi (vedi sopra, e cambia Bossi in Caruso) al complottismo paranoico noglobal (tu non lo sai perchè ti nascondono la verità, ma i potentissimi padroni del mondo col dollaro al posto degli occhi -magari, chissà, pure un po’ ebrei- lo stanno distruggendo, il mondo, e manipolano le nostre vite per bieca avidità e brama di potere).
Ora, il vero problema, secondo me, è il fatto che a tutto ciò si dia un credito indiscriminato e acritico, “a prescindere”. Persone intelligenti e colte, amici, personaggi pubblici, trovano Grillo simpatico e coraggioso, per pregressa stima, e lo appoggiano di default. Qualcuno dei personaggi pubblici lo fa magari per viltà e calcolo (sarebbe estremamente impopolare contrapporsi ad un così popolare tribuno), ma la maggior parte delle persone comuni si rispecchia nella rabbia che così efficacemente Grillo mette in scena. Qui il discorso si fa più complesso, di natura psicologica. E diventa davvero inquietante. Perchè dal vaffanculo alla forca ed al forcone (metaforico) brandito in piazza contro “loro” (che abbiamo eletto noi, particolare non trascurabile), il passo potrebbe essere terribilmente breve. E Grillo somiglia sempre di più a quegli agitatori di popolo giustizialisti, incazzati, narcisisti ed autoreferenziali, che quando sono stati tentati dallo scendere in campo (Dio ce ne scampi) hanno o prodotto sfracelli o (auspicabimente) sono miseramente naufragati.
Riflettere sulle cose, documentarsi, ragionare, non sempre dare per certe e giuste le affermazioni di chi hai elevato a vate ed a modello di “coraggio” è un esercizio più faticoso e meno soddisfacente dell’incazzarsi contro qualcuno. O del prendere iniziative meno clamorose e distruttive ma forse più efficaci (molti dei miei amici che aderiscono entusiasticamente al V-day non hanno firmato, per esempio, il referendum elettorale. Magari erano pure daccordo, ma semplicemente non si sono posti il problema. Non infiammava le loro budella come il gridare vaffanculo in piazza ai “politici”. Provi a spiegargli che contro una classe politica italiana oggettivamente pessima, il proporre le leggi perorate da Grillo (almeno due su tre, ma forse anche la terza) è un rimedio peggiore del male, che non solo non risolve il problema, ma crea una serio vulnus allo stato di diritto e ai principi della democrazia rappresentativa -non mi dilungo sull’argomento: segnalo tra i vari interventi che si sforzano di ragionare, quello di Luca Sofri, stringato e convincente, e quello di Francesco Costa, più lungo e circostanziato- e loro ti dicono si, vabbè, forse, ma bisogna mandare un segnale, non se ne può più eccetera. Da cui si evince che i segnali migliori non sono quelli che indicano la strada giusta, ma quelli che si vedono meglio, magari sonori e luminosi. Che poi sopra ci sia scritto fesso chi legge, cacca, stronzo vaffanculo, è un dettaglio secondario).

Se non ci fossero molte decisive controindicazioni (di stile e di metodo, da un lato, dall’altro il fatto che non essendo noi i destinatari del vaffanculo, e non avendo particolari motivi per solidalizzare con essi non abbiamo alcun motivo per farlo), darebbe una certa lubrica soddisfazione ipotizzare un Tuetuasorella day. Ma lo pensiamo solo per un istante e facciamo finta di non averlo pensato.

Post scriptum: oggi c’è un ulteriore motivo per deprimersi: Walter Veltroni si è dichiarato daccordo con le proposte di Grillo (Il titolo dato al video dai Grilliani è, più trionfalisticamente, “WV aderisce al V-day”). Le mie braccia sono precipitate nel sottosuolo.

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Peccati Originali

La notizia è che a Peter Gabriel un consesso di Premi Nobel ha assegnato il titolo di “uomo di pace dell’anno” per il suo impegno umanitario. Cerimonia in Campidoglio a Roma, con presenza dei suddetti nobel e del Sindaco Veltroni.

Orbene, nel presentare la notizia al tg3 delle 19, tanto nei titoli quanto nel servizio, si è cominciato pressapoco così “Peter Gabriel, ex componente dello storico gruppo dei Genesis…”. Come direbbe qualcuno più bravo di me, questa frase rivela molto più su chi la pronuncia che sull’oggetto della frase stessa.

Immaginate una frase, allo stesso tg, di questo tipo: “Walter Veltroni, storico dirigente della FGCI degli anni ’70….

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